Ritorno più amaro che dolce

di Marco Tamanti

Il Lugano perde di misura il ritorno con San Gallo

Al termine dell’incontro, l’espressione del viso di Beatrice Girelli, direttore sportivo delle bianconere, non era certo delle più serene. La delusione era palese. Questo ritorno era un’occasione che forse si poteva cogliere.

E’ da tempo che Lugano cerca una svolta, in questa stagione che definire difficile è un chiaro eufemismo. Ed i segnali ci sono stati: uno su tutti, la vittoria casalinga del 27 marzo scorso contro Basilea.

Questo incontro era il turno di ritorno che vedeva le luganesi opposte alla squadra che il 10 ottobre dello scorso anno le aveva letteralmente travolte. Dieci gol a zero, un punteggio che non aveva lasciato spazio a nessun tipo di considerazione; una situazione di cui si era dovuto solo prendere atto.

L’incontro di sabato 17 aprile è, paradossalmente, in qualche modo il segno che il miglioramento della squadra c’è. Perchè da subito le ragazze dimostrano che hanno la capacità di sfidare le giocatrici del San Gallo senza sfigurare.

Provano infatti ad attaccare immediatamente, senza farsi schiacciare nelle retrovie. Il fatto è che il San Gallo schiera una difesa che si compatta molto bene al limite dell’area, con le centrocampiste che rientrano molto velocemente a ridosso dei quattro difensori, creando di fatto un argine che le attaccanti luganesi faticano a penetrare.

Difesa sotto pressione

Il primo tempo mostra subito qualche falla nella difesa del Lugano, che subisce qualche attacco pericoloso di troppo: nei primi cinque minuti il San Gallo fallisce clamorosamente una palla gol: su un bel cross basso di Bernet la difesa bianconera non è abbastanza reattiva, ma Li Puma prima, e Iseli poi non riescono a trovare il tocco giusto, a meno di un metro dalla linea di porta.

Foto di josephsavella by Pixabay

Altra palla gol limpida per il San Gallo al diciassettesimo: è sempre Li Puma (probabilmente la più pericolosa della squadra ospite) a trovarsi sola davanti a Palmiero, che però mantiene i nervi saldi e neutralizza il tiro decisivo.

Ma è questione di altri tre minuti, ed il San Gallo passa: la difesa biancoverde rinvia lungo, Sutter sulla trequarti prolunga di testa, favorendo lo scatto di Brecht. Anderson soffre la velocità dell’attaccante, che si trova in posizione ideale per battere il portiere bianconero.

Ritorno difficile

Così questo ritorno si incanala su un binario difficile per il Lugano, che si trova costretto ad attaccare una difesa compatta e ben disposta in campo. Tant’è che subisce il contropiede delle avversarie, che si procurano un’altra palla gol prima dell’intervallo, fallita dalla pur brava Brecht.

Il secondo tempo vede un Lugano più convinto, che spinto dalle indicazioni a bordo campo del mister Antonelli, riesce ad esercitare per larghi tratti di partita un pressing efficace che mette in maggiore apprensione, in più di un’occasione, la difesa di San Gallo.

Le ospiti subiscono più di un attacco da parte delle bianconere, e si ha la sensazione che questo incontro di ritorno potrebbe finire in pareggio; tant’è che Marco Zwyssig si alza dalla panchina ed urla in più occasioni delle indicazioni alle sue, che per almeno un paio di volte si distendono in contropiede e potrebbero chiudere il conto. Negli ultimi dieci minuti si assiste ad un tentativo di assalto delle padrone di casa, che però non riescono ad imbastire l’occasione giusta per segnare.

Foto di phillipkofler by Pixabay

C’è ancora da lavorare

Non è stata una bella partita, questo ritorno a Cornaredo. E bisogna ammettere che l’attacco bianconero ha avuto un po’ le polveri bagnate, controllato sempre molto bene dalle ragazze di Marco Zwyssig. A nulla servono, da parte di Antonelli, gli inserimenti di Vigano per Gianotti, di Suter per Andreoli e nel finale, di Pinkney al posto di Petkova.

Ma qualcosa di buono si è visto, e ben più di qualcosa. Il Lugano è squadra, e non fa da materasso, se la gioca. Il mister Antonelli, pur non raccogliendo punti, può ben dire di avere una base vera su cui continuare a far crescere la squadra.

Ma il campo stesso dice che i punti in palio finiscono al San Gallo, dopo il fischio finale, e quindi c’è ancora da lavorare.

Del resto, se il DS Girelli uscendo dal campo era scura in volto, avrà pur avuto i suoi buoni motivi……

Per la foto di copertina si ringrazia Beatrice Girelli, Direttore Sportivo del Lugano Femminile

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