Sconfitta evitabile

di Marco Tamanti

Nuova sconfitta per il Lugano contro lo YB Frauen: decisivo l’errore del portiere nel primo tempo

Lo abbiamo detto già in altre occasioni, ma vale la pena di ripeterlo: i progressi sono evidenti; la squadra è messa in campo in modo da infastidire non poco le avversarie, e si fa vedere spesso dalle parti del portiere avversario. Ma arriva l’ennesima sconfitta, e questo non può non aprire interrogativi.

Uno su tutti riguarda le incertezze difensive, ed in particolare gli errori degli estremi difensori. Nelle ultime due partite giocate a Cornaredo, si sono viste infatti due sviste piuttosto grossolane che hanno condizionato pesantemente entrambi i risultati.

La prima aveva visto come protagonista Miriam Ubaldi, la cui mancata presa su un cross basso aveva determinato il primo dei due gol con cui il Basilea ha inflitto alle bianconere una sconfitta dolorosa. La seconda è capitata a Inés Palmiero Herrera, scelta dal mister Antonelli per difendere, mercoledì 28 aprile, la porta delle luganesi dagli attacchi della squadra di Berna.

Ma andiamo con ordine. La partita di mercoledì inizia con le ragazze dello Young Boys che pressano la difesa luganese, che si comporta piuttosto bene. Nel corso del primo tempo la maggior spinta è dal lato destro della difesa del lugano, con Anila Bytyqi che interpreta bene il ruolo.

Come sempre nelle partite recenti del Lugano, le bianconere partono in attacco: prima un tiro di Petkova al 18′ da oltre venti metri termina fuori di poco, e subito dopo, al 19′, uno di Cristina Carp fuori area viene deviato in corner da Goepp.

Qualcosa si inceppa

Di nuovo, come capitato solo pochi giorni prima in Coppa Svizzera, è ragionevole pensare che il Lugano passi in vantaggio: ed invece di nuovo qualcosa si inceppa, qualcosa si mette di traverso.

Minuto 22. Azione apparentemente banale delle bernesi, con difesa luganese schierata, Waeber appoggia il pallone a destra del limite dell’area, verso Stefanie de Alem da Eira: la centrocampista di nazionalità portoghese e svizzera, di gol ne ha già segnati diciassette, ma stavolta scaglia un tiro centrale e tutt’altro che irresistibile. Palmiero però forse sottovaluta la traiettoria, ed il pallone le scivola incredibilmente in porta.

Così il Lugano si vede di nuovo costretto ad inseguire, e vede lo spettro di una nuova sconfitta. Inoltre, affronta una squadra che sulle fasce è capace di buone accelerazioni. Lo dimostrano le regolari incursioni della Riesen, che sul settore sinistro dell’area del Lugano mette a dura prova Luna Gianotti, che si batte sempre con grinta. Quando le giallo-nere sfondano in quella zona, Erika Viganò ci mette una pezza.

Young Boys preme, ed anche Anderson è in buona serata: chiude bene al 35′. Ed è proprio su una palla allontanata da Anderson al 43′, che Tina Marolt inventa un bel lancio per Cristina Carp sulla sinistra: l’attaccante rumena porta avanti bene il pallone con la testa, evita Goepp e firma il pareggio.

Partita raddrizzata e tutte alla pausa ? Nemmeno per sogno. E’ di nuovo De Alem ad innescare con un colpo di tacco Bachmann, che crossa rasoterra per Strode, che di sinistro anticipa di un soffio Gianotti: la palla assume una traiettoria ad effetto che scavalca Palmiero e porta in vantaggio di nuovo la formazione di Berna.

Foto di Didgeman by Pixabay

Sconfitta difficile da evitare

Ad inizio secondo tempo le giallo-nere provano ad allungare, prima con Strode, che impegna Palmiero, e poi con Bachmann, che tira di poco a lato. Non è il Lugano a fare la partita, purtroppo, ma sono le giocatrici di Berna a cercare più volte il terzo gol, sprecando una clamorosa palla al 68′.

Sempre attiva Riesen, scambiatasi di posizione con Bachmann; al 71′ è proprio Riesen a mettere De Alem in condizione di colpire di testa da distanza ravvicinata, ma Palmiero para e lascia al Lugano la speranza di evitare la sconfitta. Petkova ci prova su punizione, assegnata poco fuori dall’area bernese per fallo su Viganò, ma coglie la barriera.

Ancora Riesen manca il ko, tirando sull’esterno della rete, dopo essersi smarcata bene, all’80’. E’ sempre costante la pressione delle bernesi, interrotta dal tiro di Carp, da lontano, all’87’. Ma le attaccanti di Lugano hanno ben poche occasioni per evitare alla propria squadra l’ennesima sconfitta.

Sconfitta che si concretizza dopo il tentativo al 93′, andato a vuoto, di Pinkney, subentrata al 73′ ad una sempre generosa Mathilda Andreoli, colta da crampi.

Serve vincere

La sensazione che lascia questo incontro, è quella che la squadra abbia un’identità, che giochi in modo logico, e che abbia preso una direzione che la porterà a dei risultati significativi. Quando questi verranno e quanto saranno solidi è però assai difficile dire, dato che ci sono elementi di perplessità che rimangono.

Il lavoro iniziato un anno fa si prospettava difficile e di lunga durata. E non stupisce che sia proprio il Lugano a doversi andare a giocare lo spareggio per la salvezza con la terza classificata della Lega nazionale B, visto il gap che ha dovuto recuperare rispetto al resto delle squadre della Super League.

Semmai viene da chiedersi quanto continueranno ad incidere, in senso negativo, situazioni di mancanza di concentrazione e serenità che finiscono poi per determinare il risultato, facendo perdere punti, come gli errori sotto porta e le “papere” dei portieri.

Serve vincere. Vincere motiva, ed è il caso di arrivare motivate al famoso spareggio…

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