Mastino Salvai

di Marco Tamanti

Una partita importante con una Salvai gigantesca

Lo ammetto: ad un certo punto ero lì ad aspettare un suo errore, seppur piccolo; o almeno una sbavatura, una piccola distrazione che consentisse di puntare un minimo il dito…e invece no, Cecilia Salvai, ieri sera questa “soddisfazione” non ha proprio voluto darmela: si è mossa sul campo come se fosse il giardino di casa sua, nonostante le fosse stato affidato il compito, non certo facile, di marcare Valentina Giacinti, che in Italia è la mia attaccante preferita.

Una Salvai elegante

Bè, lo ammetto, forse la definizione “mastino” è un po’ esagerata: Cecilia ha interpretato il suo ruolo con decisione, ma anche con grande eleganza. Non ha messo la partita sul piano fisico, non ha “picchiato” né sgomitato, il viso di Valentina era integro alla fine del match 🙂

Battute a parte, fa piacere vedere le “classiche” come Milan-Juventus, proprio perchè mostrano un gioco di alto livello da entrambe le parti, un gioco che non è poi così lontano dai migliori campionati europei e mondiali: queste due squadre sono degne di giocare la Champions League, il fatto poi di vincerla è questione di visione e gestione del progetto, anche e soprattutto a livello economico.

E nell’ambito di sfide di questo livello, fa ancor più piacere assistere a duelli individuali di grande caratura, che ricordano confronti “epici” del calcio maschile di anni fa, ma con uno stile tutto proprio del calcio delle donne.

Foto di 134213 by Pixabay

Salvai e Giacinti: un riferimento per le giovani leve

Così è stato per la marcatura di Salvai su Giacinti: nulla di spettacolare in una partita che spettacolare non è stata, ma un confronto bello e corretto fra due campionesse che sono l’anima del calcio ed il riferimento per giovanissime atlete che devono quotidianamente superare difficoltà per coltivare la propria passione, per non abbandonare il loro sogno di essere le nuove Cecilia e Valentina.

Anche per questo credo che il fatto di aver giocato allo stadio di San Siro, pur semivuoto come questo periodo purtroppo impone per ragioni sanitarie, sia stata non un’operazione di facciata, ma un importante messaggio. Perchè il movimento femminile necessita di essere mostrato il più possibile al pubblico degli appassionati di calcio, in un contesto in cui la scarsa audience rende meno appetibili gli investimenti, e senza investimenti, anche e soprattutto nelle realtà territoriali minori, non si va molto lontano nel lungo periodo.

Alla fine del match, è stato bello vedere la stretta di mano fra le due giocatrici: un clima di correttezza che non è mai cambiato nel corso del gioco. Un dato di fatto, ma che può essere anche un messaggio: ci si può sfidare senza violenza gratuita, si può essere avversari sul campo senza che l’“odio sportivo” sia incluso nel pacchetto.

Foto di copertina di 947051 by Pixabay

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